Il benessere e la sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro possono essere influenzati dagli agenti fisici presenti nell'ambiente (Rumore, Radiazioni Ottiche, Campi Elettromagnetici). Per questo è importante rilevare i livelli di inquinamento elettromagnetico presenti nei punti e negli ambienti esaminati. L’inquinamento elettromagnetico o, come spesso si dice, “elettrosmog” è rappresentato sostanzialmente dal campo elettrico e magnetico generato da apparecchiature elettriche ed elettroniche presenti all’interno dei locali o nelle vicinanze degli stessi.
L'inquinamento elettromagnetico in
ambito domestico e sui luoghi di lavoro è formato da due componenti
fondamentali:
- Campi a bassa
frequenza (ELF,
Extremely Low Frequencies) generati dalle linee elettriche, dagli
elettrodomestici, dalle attrezzature d'ufficio quali fotocopiatrici,
computer, stampanti;
- Campi a
radiofrequenza (RF),
generati da antenne trasmittenti, quali i ponti radio della telefonia
cellulare e della emittenza radiotelevisiva, così come dagli stessi
apparati cellulari (telefonini).
Per la misura dei
campi elettromagnetici a bassa frequenza si adotta come unità di
misura il Tesla,
o meglio il suo sottomultiplo microTesla
(abbreviato T)
pari ad un milionesimo di Tesla.
Per la misura dei campi elettrici a
Radiofrequenza si usa invece come unità di misura il Volt/metro
(abbreviato V/m).
Nel panorama normativo italiano, la
Legge Quadro n.36 del2001 e la successiva decretazione attuativa
(DPCM 08/07/2003) per le radiofrequenze fissa dei valori limite per
il campo elettromagnetico.
La Camera ha approvato in via
definitiva la legge quadro sui campi elettromagnetici (Legge
22 febbraio 2001, n. 36, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 55
del 7 marzo 2001).
La nuova legge quadro definisce:
-
limiti di esposizione - valori che non possono mai essere superati.
-
valori di attenzione - valori da non superare nei luoghi dove è prevista una permanenza per più di 4 ore (case, scuole ed altri luoghi adibiti a permanenze prolungate)
-
obiettivi di qualità - valori elettromagnetici più restrittivi a cui si deve far riferimento per il risanamento e da conseguire per la costruzione di nuovi elettrodotti situati nei pressi di centri abitati, scuole, parchi giochi per bambini.
Limiti
di campo elettromagnetico in Alta Frequenza:
Il
successivo decreto attuativo DPCM 8/07/2003 (Appendice 1) ha poi
fissato i seguenti tre limiti per i campi elettromagnetici generati a
frequenze comprese tra 100kHz e 300Ghz:
- limite di esposizione20 V/m (*)valore d'attenzione6 V/mobiettivo di qualità6 V/m
(*)
limite
di esposizione per i c.e.m. a frequenze comprese tra 3 Mhz e 3Ghz.Per
quelle tra 100kHz e 3Mhz il limite è 60 V/m; per quelle oltre 3GHz e
fino a 300 Ghz il limite è 40V/m.
Limiti
di campo elettromagnetico in Bassa Frequenza:
Il
DPCM 8 luglio 2003 in
attuazione della Legge Quadro n,36 del 2001 ha
così fissato i limiti ai campi elettromagnetici generati
dagli elettrodotti (linee elettriche e cabine di trasformazione):
- limite di esposizione100 microTeslavalore d'attenzione10 microTeslaobiettivo di qualità3 microTesla
Per
sorgenti non riconducibili ad elettrodotti (linee elettriche e cabine
di trasformazione MT/BT) si rimanda alla Raccomandazione CE 12 luglio
1999.
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